The rebirth of Rosebud, a collection of 600,000 images available for publishers. Portraits of writers, painters, composers, musicians and photos of places and events in the world of culture. In 1996 we created Rosebud, the very first international agency offering online distribution of images of people and events in the world of culture. Corbis and Getty only started selling on internet a year later, in 1997. But since our project was too premature, it was short-lived. We were looked upon as Martians by newspaper editors and many picture editors told us they would never select photos from a computer screen.
We were therefore forced to give up our idea and go back to taking photos. It was many years before agencies started to consider digital technology and online sales as a way of speeding up communications and expanding their sales.
We entrusted the distribution of our photos to Grazia Neri and when her agency was liquidated in 2009 we shook the dust off our original idea and founded Blackarchives together with a dozen or so colleagues.
This enterprise lasted three years, but after a positive beginning we realized that things were changing again. By "joining the dots" (to quote one of Steve Jobs' famous sayings) and involving Vanna Daccò, historic manager of the administrative office of the Grazia Neri agency, we re-launched Rosebud and called it Rosebud2. A structure embodying the spirit of 1996, but using a modern format and current technologies. Our intention is to produce images which somehow tell about the people and events of this century's culture and make them available for editors, advertising agencies and institutions. As with the first version of Rosebud, we will also attempt to collect old photos from the past that belong to the same sector.
We stubbornly believe in the importance of embarking on a project like this one at a time when photographers are forced by the larger agencies to depict the present with photocall images, while prestigious archives lie buried in humid basements or end up in flea markets.
Graziano Arici and Marcello Mencarini
Rinasce Rosebud, una raccolta di 600.000 immagini a disposizione dell'editoria. Ritratti di scrittori, pittori, compositori, musicisti e fotografie di luoghi ed eventi del mondo della cultura. Nel 1996 creammo Rosebud, la prima agenzia internazionale in grado di distribuire online immagini di personaggi e di eventi del mondo della cultura. Corbis e Getty avviarono la loro vendita su internet solo un anno dopo, nel 1997. Ma era troppo presto e Il nostro progetto ebbe vita breve. Nelle redazioni dei giornali ci guardavano come marziani e molti picture editor ci dissero che mai avrebbero scelto le foto sullo schermo di un computer.
Non ci restò che accantonare la nostra intuizione e tornare a fare i fotografi.
Solo anni dopo tutte le agenzie cominciarono a guardare al digitale e alla vendita online come a un modo per aumentare la rapidità di comunicazione e allargare le vendite.
Affidammo la distribuzione delle nostre foto a Grazia Neri e quando nel 2009 l'agenzia fu messa in liquidazione rispolverammo la nostra idea, coinvolgendo una decina di colleghi per fondare Blackarchives.
L'esperienza è durata tre anni, ma dopo un inizio positivo abbiamo capito che qualcosa stava cambiando di nuovo. "Unendo i puntini" (come disse in quel famoso discorso Steve Jobs) e coinvolgendo Vanna Daccò, responsabile storica del settore amministrazione dell'agenzia Grazia Neri, abbiamo rifondato Rosebud: Rosebud2. Una struttura con lo spirito del 1996, ma che usa un format contemporaneo e le tecnologie di oggi. Vogliamo produrre e mettere a disposizione degli editori, dei pubblicitari, delle istituzioni immagini che in qualche modo raccontino i personaggi e gli eventi della cultura di questo secolo. Come faceva la prima Rosebud, cercheremo anche di raccogliere fotografie del passato appartenenti allo stesso settore.
Ci ostiniamo a credere che, mentre i fotografi sono costretti dalle grandi agenzie a raccontare il presente con le immagini ammaestrate dei photocall e archivi importanti restano sepolti in cantine umide o finiscono nei mercatini delle pulci, sia il caso di impegnarsi in un progetto come questo.