Mantova, Italia, Settembre 2020. Carolin Widmann partecipa a Trame Sonore 2020. Musicista straordinariamente versatile, Carolin Widmann ha un repertorio che spazia dai grandi concerti classici, a nuove commissioni scritte appositamente per lei, ai recital, oltre a un’ampia attività di musica da camera e con strumenti d’epoca in veste di solista/concertatore..Nel 2017 ha ricevuto il Bayerischer Staatspreis per la sua eccezionale musicalità e personalità. È stata inoltre insignita del Classical Music Award (categoria Concerto) per le registrazioni dei Concerti per violino di Mendelssohn e Schumann con la Chamber Orchestra of Europe, diretta dalla stessa Widmann, pubblicati nel 2016 e acclamati dalla critica..Nominata “Musicista dell’anno” agli International Classical Music Awards 2013, Carolin Widmann ha collaborato con le orchestre più prestigiose del mondo, tra cui i Berliner Philharmoniker, l’Orchestre de Paris, la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunk, la Royal Stockholm Philharmonic, la Seattle Symphony, la Sydney Symphony, la Deutsches Symphonie-Orchester di Berlino, la Leipzig Gewandhaus, la Tonhalle Orchester di Zurigo, la Czech Philharmonic e la Philharmonia Orchestra, così come con i direttori Simon Rattle, Riccardo Chailly, Vladimir Jurowski, Daniel Harding, Christoph von Dohnányi e François-Xavier Roth..Suona un violino G. B. Guadagnini del 1782. ©Luca Righi/KartuPhoto/Rosebud2
Mantova, Italia, Settembre 2020. Carolin Widmann partecipa a Trame Sonore 2020. Musicista straordinariamente versatile, Carolin Widmann ha un repertorio che spazia dai grandi concerti classici, a nuove commissioni scritte appositamente per lei, ai recital, oltre a un’ampia attività di musica da camera e con strumenti d’epoca in veste di solista/concertatore..Nel 2017 ha ricevuto il Bayerischer Staatspreis per la sua eccezionale musicalità e personalità. È stata inoltre insignita del Classical Music Award (categoria Concerto) per le registrazioni dei Concerti per violino di Mendelssohn e Schumann con la Chamber Orchestra of Europe, diretta dalla stessa Widmann, pubblicati nel 2016 e acclamati dalla critica..Nominata “Musicista dell’anno” agli International Classical Music Awards 2013, Carolin Widmann ha collaborato con le orchestre più prestigiose del mondo, tra cui i Berliner Philharmoniker, l’Orchestre de Paris, la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunk, la Royal Stockholm Philharmonic, la Seattle Symphony, la Sydney Symphony, la Deutsches Symphonie-Orchester di Berlino, la Leipzig Gewandhaus, la Tonhalle Orchester di Zurigo, la Czech Philharmonic e la Philharmonia Orchestra, così come con i direttori Simon Rattle, Riccardo Chailly, Vladimir Jurowski, Daniel Harding, Christoph von Dohnányi e François-Xavier Roth..Suona un violino G. B. Guadagnini del 1782. ©Luca Righi/KartuPhoto/Rosebud2
Mantova, Italia, Settembre 2020. Carolin Widmann partecipa a Trame Sonore 2020. Musicista straordinariamente versatile, Carolin Widmann ha un repertorio che spazia dai grandi concerti classici, a nuove commissioni scritte appositamente per lei, ai recital, oltre a un’ampia attività di musica da camera e con strumenti d’epoca in veste di solista/concertatore..Nel 2017 ha ricevuto il Bayerischer Staatspreis per la sua eccezionale musicalità e personalità. È stata inoltre insignita del Classical Music Award (categoria Concerto) per le registrazioni dei Concerti per violino di Mendelssohn e Schumann con la Chamber Orchestra of Europe, diretta dalla stessa Widmann, pubblicati nel 2016 e acclamati dalla critica..Nominata “Musicista dell’anno” agli International Classical Music Awards 2013, Carolin Widmann ha collaborato con le orchestre più prestigiose del mondo, tra cui i Berliner Philharmoniker, l’Orchestre de Paris, la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunk, la Royal Stockholm Philharmonic, la Seattle Symphony, la Sydney Symphony, la Deutsches Symphonie-Orchester di Berlino, la Leipzig Gewandhaus, la Tonhalle Orchester di Zurigo, la Czech Philharmonic e la Philharmonia Orchestra, così come con i direttori Simon Rattle, Riccardo Chailly, Vladimir Jurowski, Daniel Harding, Christoph von Dohnányi e François-Xavier Roth..Suona un violino G. B. Guadagnini del 1782. ©Luca Righi/KartuPhoto/Rosebud2
Mantova, Italia, Settembre 2020. Aldo Campagnari partecipa a Trame Sonore 2020. Aldo Campagnari è membro fondatore del Quartetto Prometeo con il quale ha vinto premi in prestigiosi concorsi internazionali (Primo premio assoluto a Praga, Bordeaux, ARD Monaco) e viene chiamato ad esibirsi dalle più prestigiose società concertistiche internazionali, collaborando con artisti come Mario Brunello, Alexander Lonquich, Veronika Hagen, Reiner Schmidt, Michele Campanella, Antony Pay, Enrico Pace, David Geringas. Ha effettuato registrazioni per Rai Radio 3, ARD (Monaco e Saarbrueken), ORF (Austria), BBC (Belfast). .Aldo Campagnari si è diplomato in violino sotto la guida di Pierantonio Cazzulani e Armando Burattin e dopo essere stato primo violino di spalla nell’Orchestra Giovanile Italiana, suonando sotto la direzione di Riccardo Muti, Carlo Maria Giulini, Giuseppe Sinopoli, ha collaborato con l’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano; nel mentre si perfezionava con Massimo Quarta a Bologna e presso il Conservatorio Superiore di Musica di Lugano. E’ stato direttore artistico dal 2006 al 2009 del festival di musica contemporanea ContemporaneaMente a Lodi. E’ violinista di Alter Ego (Roma) quintetto con cui sperimenta la musica di oggi, collaborando con i maggiori compositori del nostro tempo. Insegna quartetto presso il Conservatorio Superiore di Lugano e ha tenuto masterclass all’Orlando Festival in Olanda, alla Pacific University della California e presso il Conservatorio di Trento. Insegna attualmente presso il Conservatorio di Trieste ed è Maestro assistente ai corsi di Composizione di Salvatore Sciarrino presso l’Accademia Musicale Chigiana di Siena. Nel 2012 ha vinto con il Quartetto Prometeo il Leone d’Argento alla Biennale di Venezia. ©Luca Righi/KartuPhoto/Rosebud2
Mantova, Italia, Settembre 2020. Aldo Campagnari partecipa a Trame Sonore 2020. Aldo Campagnari è membro fondatore del Quartetto Prometeo con il quale ha vinto premi in prestigiosi concorsi internazionali (Primo premio assoluto a Praga, Bordeaux, ARD Monaco) e viene chiamato ad esibirsi dalle più prestigiose società concertistiche internazionali, collaborando con artisti come Mario Brunello, Alexander Lonquich, Veronika Hagen, Reiner Schmidt, Michele Campanella, Antony Pay, Enrico Pace, David Geringas. Ha effettuato registrazioni per Rai Radio 3, ARD (Monaco e Saarbrueken), ORF (Austria), BBC (Belfast). .Aldo Campagnari si è diplomato in violino sotto la guida di Pierantonio Cazzulani e Armando Burattin e dopo essere stato primo violino di spalla nell’Orchestra Giovanile Italiana, suonando sotto la direzione di Riccardo Muti, Carlo Maria Giulini, Giuseppe Sinopoli, ha collaborato con l’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano; nel mentre si perfezionava con Massimo Quarta a Bologna e presso il Conservatorio Superiore di Musica di Lugano. E’ stato direttore artistico dal 2006 al 2009 del festival di musica contemporanea ContemporaneaMente a Lodi. E’ violinista di Alter Ego (Roma) quintetto con cui sperimenta la musica di oggi, collaborando con i maggiori compositori del nostro tempo. Insegna quartetto presso il Conservatorio Superiore di Lugano e ha tenuto masterclass all’Orlando Festival in Olanda, alla Pacific University della California e presso il Conservatorio di Trento. Insegna attualmente presso il Conservatorio di Trieste ed è Maestro assistente ai corsi di Composizione di Salvatore Sciarrino presso l’Accademia Musicale Chigiana di Siena. Nel 2012 ha vinto con il Quartetto Prometeo il Leone d’Argento alla Biennale di Venezia. ©Luca Righi/KartuPhoto/Rosebud2
Mantova, Italia, Settembre 2020. Aldo Campagnari partecipa a Trame Sonore 2020. Aldo Campagnari è membro fondatore del Quartetto Prometeo con il quale ha vinto premi in prestigiosi concorsi internazionali (Primo premio assoluto a Praga, Bordeaux, ARD Monaco) e viene chiamato ad esibirsi dalle più prestigiose società concertistiche internazionali, collaborando con artisti come Mario Brunello, Alexander Lonquich, Veronika Hagen, Reiner Schmidt, Michele Campanella, Antony Pay, Enrico Pace, David Geringas. Ha effettuato registrazioni per Rai Radio 3, ARD (Monaco e Saarbrueken), ORF (Austria), BBC (Belfast). .Aldo Campagnari si è diplomato in violino sotto la guida di Pierantonio Cazzulani e Armando Burattin e dopo essere stato primo violino di spalla nell’Orchestra Giovanile Italiana, suonando sotto la direzione di Riccardo Muti, Carlo Maria Giulini, Giuseppe Sinopoli, ha collaborato con l’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano; nel mentre si perfezionava con Massimo Quarta a Bologna e presso il Conservatorio Superiore di Musica di Lugano. E’ stato direttore artistico dal 2006 al 2009 del festival di musica contemporanea ContemporaneaMente a Lodi. E’ violinista di Alter Ego (Roma) quintetto con cui sperimenta la musica di oggi, collaborando con i maggiori compositori del nostro tempo. Insegna quartetto presso il Conservatorio Superiore di Lugano e ha tenuto masterclass all’Orlando Festival in Olanda, alla Pacific University della California e presso il Conservatorio di Trento. Insegna attualmente presso il Conservatorio di Trieste ed è Maestro assistente ai corsi di Composizione di Salvatore Sciarrino presso l’Accademia Musicale Chigiana di Siena. Nel 2012 ha vinto con il Quartetto Prometeo il Leone d’Argento alla Biennale di Venezia. ©Luca Righi/KartuPhoto/Rosebud2
Mantova, Italia, Settembre 2020. Aldo Campagnari partecipa a Trame Sonore 2020. Aldo Campagnari è membro fondatore del Quartetto Prometeo con il quale ha vinto premi in prestigiosi concorsi internazionali (Primo premio assoluto a Praga, Bordeaux, ARD Monaco) e viene chiamato ad esibirsi dalle più prestigiose società concertistiche internazionali, collaborando con artisti come Mario Brunello, Alexander Lonquich, Veronika Hagen, Reiner Schmidt, Michele Campanella, Antony Pay, Enrico Pace, David Geringas. Ha effettuato registrazioni per Rai Radio 3, ARD (Monaco e Saarbrueken), ORF (Austria), BBC (Belfast). .Aldo Campagnari si è diplomato in violino sotto la guida di Pierantonio Cazzulani e Armando Burattin e dopo essere stato primo violino di spalla nell’Orchestra Giovanile Italiana, suonando sotto la direzione di Riccardo Muti, Carlo Maria Giulini, Giuseppe Sinopoli, ha collaborato con l’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano; nel mentre si perfezionava con Massimo Quarta a Bologna e presso il Conservatorio Superiore di Musica di Lugano. E’ stato direttore artistico dal 2006 al 2009 del festival di musica contemporanea ContemporaneaMente a Lodi. E’ violinista di Alter Ego (Roma) quintetto con cui sperimenta la musica di oggi, collaborando con i maggiori compositori del nostro tempo. Insegna quartetto presso il Conservatorio Superiore di Lugano e ha tenuto masterclass all’Orlando Festival in Olanda, alla Pacific University della California e presso il Conservatorio di Trento. Insegna attualmente presso il Conservatorio di Trieste ed è Maestro assistente ai corsi di Composizione di Salvatore Sciarrino presso l’Accademia Musicale Chigiana di Siena. Nel 2012 ha vinto con il Quartetto Prometeo il Leone d’Argento alla Biennale di Venezia. ©Luca Righi/KartuPhoto/Rosebud2
Mantova, Italia, Settembre 2020. Aldo Campagnari partecipa a Trame Sonore 2020. Aldo Campagnari è membro fondatore del Quartetto Prometeo con il quale ha vinto premi in prestigiosi concorsi internazionali (Primo premio assoluto a Praga, Bordeaux, ARD Monaco) e viene chiamato ad esibirsi dalle più prestigiose società concertistiche internazionali, collaborando con artisti come Mario Brunello, Alexander Lonquich, Veronika Hagen, Reiner Schmidt, Michele Campanella, Antony Pay, Enrico Pace, David Geringas. Ha effettuato registrazioni per Rai Radio 3, ARD (Monaco e Saarbrueken), ORF (Austria), BBC (Belfast). .Aldo Campagnari si è diplomato in violino sotto la guida di Pierantonio Cazzulani e Armando Burattin e dopo essere stato primo violino di spalla nell’Orchestra Giovanile Italiana, suonando sotto la direzione di Riccardo Muti, Carlo Maria Giulini, Giuseppe Sinopoli, ha collaborato con l’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano; nel mentre si perfezionava con Massimo Quarta a Bologna e presso il Conservatorio Superiore di Musica di Lugano. E’ stato direttore artistico dal 2006 al 2009 del festival di musica contemporanea ContemporaneaMente a Lodi. E’ violinista di Alter Ego (Roma) quintetto con cui sperimenta la musica di oggi, collaborando con i maggiori compositori del nostro tempo. Insegna quartetto presso il Conservatorio Superiore di Lugano e ha tenuto masterclass all’Orlando Festival in Olanda, alla Pacific University della California e presso il Conservatorio di Trento. Insegna attualmente presso il Conservatorio di Trieste ed è Maestro assistente ai corsi di Composizione di Salvatore Sciarrino presso l’Accademia Musicale Chigiana di Siena. Nel 2012 ha vinto con il Quartetto Prometeo il Leone d’Argento alla Biennale di Venezia. ©Luca Righi/KartuPhoto/Rosebud2
Mantova, Italia, Settembre 2020. Aldo Campagnari partecipa a Trame Sonore 2020. Aldo Campagnari è membro fondatore del Quartetto Prometeo con il quale ha vinto premi in prestigiosi concorsi internazionali (Primo premio assoluto a Praga, Bordeaux, ARD Monaco) e viene chiamato ad esibirsi dalle più prestigiose società concertistiche internazionali, collaborando con artisti come Mario Brunello, Alexander Lonquich, Veronika Hagen, Reiner Schmidt, Michele Campanella, Antony Pay, Enrico Pace, David Geringas. Ha effettuato registrazioni per Rai Radio 3, ARD (Monaco e Saarbrueken), ORF (Austria), BBC (Belfast). .Aldo Campagnari si è diplomato in violino sotto la guida di Pierantonio Cazzulani e Armando Burattin e dopo essere stato primo violino di spalla nell’Orchestra Giovanile Italiana, suonando sotto la direzione di Riccardo Muti, Carlo Maria Giulini, Giuseppe Sinopoli, ha collaborato con l’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano; nel mentre si perfezionava con Massimo Quarta a Bologna e presso il Conservatorio Superiore di Musica di Lugano. E’ stato direttore artistico dal 2006 al 2009 del festival di musica contemporanea ContemporaneaMente a Lodi. E’ violinista di Alter Ego (Roma) quintetto con cui sperimenta la musica di oggi, collaborando con i maggiori compositori del nostro tempo. Insegna quartetto presso il Conservatorio Superiore di Lugano e ha tenuto masterclass all’Orlando Festival in Olanda, alla Pacific University della California e presso il Conservatorio di Trento. Insegna attualmente presso il Conservatorio di Trieste ed è Maestro assistente ai corsi di Composizione di Salvatore Sciarrino presso l’Accademia Musicale Chigiana di Siena. Nel 2012 ha vinto con il Quartetto Prometeo il Leone d’Argento alla Biennale di Venezia. ©Luca Righi/KartuPhoto/Rosebud2
Mantova, Italia, Settembre 2020. Aldo Campagnari partecipa a Trame Sonore 2020. Aldo Campagnari è membro fondatore del Quartetto Prometeo con il quale ha vinto premi in prestigiosi concorsi internazionali (Primo premio assoluto a Praga, Bordeaux, ARD Monaco) e viene chiamato ad esibirsi dalle più prestigiose società concertistiche internazionali, collaborando con artisti come Mario Brunello, Alexander Lonquich, Veronika Hagen, Reiner Schmidt, Michele Campanella, Antony Pay, Enrico Pace, David Geringas. Ha effettuato registrazioni per Rai Radio 3, ARD (Monaco e Saarbrueken), ORF (Austria), BBC (Belfast). .Aldo Campagnari si è diplomato in violino sotto la guida di Pierantonio Cazzulani e Armando Burattin e dopo essere stato primo violino di spalla nell’Orchestra Giovanile Italiana, suonando sotto la direzione di Riccardo Muti, Carlo Maria Giulini, Giuseppe Sinopoli, ha collaborato con l’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano; nel mentre si perfezionava con Massimo Quarta a Bologna e presso il Conservatorio Superiore di Musica di Lugano. E’ stato direttore artistico dal 2006 al 2009 del festival di musica contemporanea ContemporaneaMente a Lodi. E’ violinista di Alter Ego (Roma) quintetto con cui sperimenta la musica di oggi, collaborando con i maggiori compositori del nostro tempo. Insegna quartetto presso il Conservatorio Superiore di Lugano e ha tenuto masterclass all’Orlando Festival in Olanda, alla Pacific University della California e presso il Conservatorio di Trento. Insegna attualmente presso il Conservatorio di Trieste ed è Maestro assistente ai corsi di Composizione di Salvatore Sciarrino presso l’Accademia Musicale Chigiana di Siena. Nel 2012 ha vinto con il Quartetto Prometeo il Leone d’Argento alla Biennale di Venezia. ©Luca Righi/KartuPhoto/Rosebud2
Lo scrittore e poeta italiano Remo Rapino, autore finalista al premio letterario Campiello 58’ con il romanzo  “Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio”, edito da Minimun Fax, poco prima dell’incontro con gli autori finalisti del Campiello, Venezia, 5 settembre 2020. ©Andrea Merola/Rosebud2
Lo scrittore e poeta italiano Remo Rapino è il vincitore del premio letterario Campiello 58’ con il romanzo  “Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio”, edito da Minimun Fax, Venezia, 5 settembre 2020. ©Andrea Merola/Rosebud2
Lo scrittore e poeta italiano Remo Rapino è il vincitore del premio letterario Campiello 58’ con il romanzo  “Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio”, edito da Minimun Fax, Venezia, 5 settembre 2020. ©Andrea Merola/Rosebud2
Lo scrittore e poeta italiano Remo Rapino è il vincitore del premio letterario Campiello 58’ con il romanzo  “Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio”, edito da Minimun Fax, Venezia, 5 settembre 2020. ©Andrea Merola/Rosebud2
La scrittrice italiana Veronica Galletta, vincitrice del premio letterario Campiello Opera Prima 58’ con il romanzo  “Le isole di Norman”, edito da Italo Svevo (Roma), poco prima dell’incontro con gli autori finalisti del Campiello, Venezia, 5 settembre 2020. ©Andrea Merola/Rosebud2
La scrittrice italiana Veronica Galletta, vincitrice del premio letterario Campiello Opera Prima 58’ con il romanzo  “Le isole di Norman”, edito da Italo Svevo (Roma), poco prima dell’incontro con gli autori finalisti del Campiello, Venezia, 5 settembre 2020. ©Andrea Merola/Rosebud2
La scrittrice italiana Veronica Galletta, vincitrice del premio letterario Campiello Opera Prima 58’ con il romanzo  “Le isole di Norman”, edito da Italo Svevo (Roma), poco prima dell’incontro con gli autori finalisti del Campiello, Venezia, 5 settembre 2020. ©Andrea Merola/Rosebud2
La scrittrice italiana Veronica Galletta, vincitrice del premio letterario Campiello Opera Prima 58’ con il romanzo  “Le isole di Norman”, edito da Italo Svevo (Roma), poco prima dell’incontro con gli autori finalisti del Campiello, Venezia, 5 settembre 2020. ©Andrea Merola/Rosebud2
La scrittrice e poetessa italiana Patrizia Cavalli, autrice finalista al premio letterario Campiello 58’ con il romanzo  “Con passi giapponesi”, edito da Einaudi, poco prima dell’incontro con gli autori finalisti del Campiello, Venezia, 5 settembre 2020. ©Andrea Merola/Rosebud2
La scrittrice e poetessa italiana Patrizia Cavalli, autrice finalista al premio letterario Campiello 58’ con il romanzo  “Con passi giapponesi”, edito da Einaudi, poco prima dell’incontro con gli autori finalisti del Campiello, Venezia, 5 settembre 2020. ©Andrea Merola/Rosebud2
La scrittrice e poetessa italiana Patrizia Cavalli, autrice finalista al premio letterario Campiello 58’ con il romanzo  “Con passi giapponesi”, edito da Einaudi, poco prima dell’incontro con gli autori finalisti del Campiello, Venezia, 5 settembre 2020. ©Andrea Merola/Rosebud2
La scrittrice e poetessa italiana Patrizia Cavalli, autrice finalista al premio letterario Campiello 58’ con il romanzo  “Con passi giapponesi”, edito da Einaudi, poco prima dell’incontro con gli autori finalisti del Campiello, Venezia, 5 settembre 2020. ©Andrea Merola/Rosebud2
Lo scrittore italiano Ade Zeno, autore finalista al premio letterario Campiello 58’ con il romanzo “L’ incanto del pesce luna”, edito da Bollati Boringhieri, poco prima dell’incontro con gli autori finalisti del Campiello, Venezia, 5 settembre 2020. ©Andrea Merola/Rosebud2
Lo scrittore italiano Ade Zeno, autore finalista al premio letterario Campiello 58’ con il romanzo “L’ incanto del pesce luna”, edito da Bollati Boringhieri, poco prima dell’incontro con gli autori finalisti del Campiello, Venezia, 5 settembre 2020. ©Andrea Merola/Rosebud2
Lo scrittore italiano Ade Zeno, autore finalista al premio letterario Campiello 58’ con il romanzo “L’ incanto del pesce luna”, edito da Bollati Boringhieri, poco prima dell’incontro con gli autori finalisti del Campiello, Venezia, 5 settembre 2020. ©Andrea Merola/Rosebud2
Lo scrittore italiano Ade Zeno, autore finalista al premio letterario Campiello 58’ con il romanzo “L’ incanto del pesce luna”, edito da Bollati Boringhieri, poco prima dell’incontro con gli autori finalisti del Campiello, Venezia, 5 settembre 2020. ©Andrea Merola/Rosebud2
Lo scrittore italiano Ade Zeno, autore finalista al premio letterario Campiello 58’ con il romanzo “L’ incanto del pesce luna”, edito da Bollati Boringhieri, poco prima dell’incontro con gli autori finalisti del Campiello, Venezia, 5 settembre 2020. ©Andrea Merola/Rosebud2
Lo scrittore italiano Ade Zeno, autore finalista al premio letterario Campiello 58’ con il romanzo “L’ incanto del pesce luna”, edito da Bollati Boringhieri, poco prima dell’incontro con gli autori finalisti del Campiello, Venezia, 5 settembre 2020. ©Andrea Merola/Rosebud2
Lo scrittore e poeta italiano Remo Rapino, autore finalista al premio letterario Campiello 58’ con il romanzo  “Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio”, edito da Minimun Fax, poco prima dell’incontro con gli autori finalisti del Campiello, Venezia, 5 settembre 2020. ©Andrea Merola/Rosebud2
Lo scrittore e poeta italiano Remo Rapino, autore finalista al premio letterario Campiello 58’ con il romanzo  “Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio”, edito da Minimun Fax, poco prima dell’incontro con gli autori finalisti del Campiello, Venezia, 5 settembre 2020. ©Andrea Merola/Rosebud2
Lo scrittore e poeta italiano Remo Rapino, autore finalista al premio letterario Campiello 58’ con il romanzo  “Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio”, edito da Minimun Fax, poco prima dell’incontro con gli autori finalisti del Campiello, Venezia, 5 settembre 2020. ©Andrea Merola/Rosebud2
Lo scrittore italiano Sandro Frizziero, autore finalista al premio letterario Campiello 58’ con il romanzo “Sommersione”, edito da Fazi Editore, posa poco prima dell’incontro con gli autori finalisti del Campiello, Venezia, 5 settembre 2020. ©Andrea Merola/Rosebud2
Lo scrittore italiano Sandro Frizziero, autore finalista al premio letterario Campiello 58’ con il romanzo “Sommersione”, edito da Fazi Editore, posa poco prima dell’incontro con gli autori finalisti del Campiello, Venezia, 5 settembre 2020. ©Andrea Merola/Rosebud2
Lo scrittore italiano Sandro Frizziero, autore finalista al premio letterario Campiello 58’ con il romanzo “Sommersione”, edito da Fazi Editore, posa poco prima dell’incontro con gli autori finalisti del Campiello, Venezia, 5 settembre 2020. ©Andrea Merola/Rosebud2
Il cantautore italiano Francesco Guccini, autore finalista al premio letterario Campiello 58’,  col romanzo “Tralummescuro. Ballata per un paese al tramonto”, edito da Scrittori Giunti, posa poco prima dell’incontro con gli autori finalisti del Campiello, Venezia, 5 settembre 2020. ©Andrea Merola/Rosebud2
Il cantautore italiano Francesco Guccini, autore finalista al premio letterario Campiello 58’,  col romanzo “Tralummescuro. Ballata per un paese al tramonto”, edito da Scrittori Giunti, posa poco prima dell’incontro con gli autori finalisti del Campiello, Venezia, 5 settembre 2020. ©Andrea Merola/Rosebud2
Il cantautore italiano Francesco Guccini, autore finalista al premio letterario Campiello 58’,  col romanzo “Tralummescuro. Ballata per un paese al tramonto”, edito da Scrittori Giunti, posa poco prima dell’incontro con gli autori finalisti del Campiello, Venezia, 5 settembre 2020. ©Andrea Merola/Rosebud2
Il cantautore italiano Francesco Guccini, autore finalista al premio letterario Campiello 58’,  col romanzo “Tralummescuro. Ballata per un paese al tramonto”, edito da Scrittori Giunti, posa poco prima dell’incontro con gli autori finalisti del Campiello, Venezia, 5 settembre 2020. ©Andrea Merola/Rosebud2
Rome July 6, 2017..Philippe Daverio with a friend and Umberto Pizzi photographed of the 71st edition of the Strega Prize/Philippe Daverio con una amica e Umberto Pizzi fotografati alla 71 edizione del Premio Strega.. ©Rino Bianchi/Rosebud2
Rome July 6, 2017..Philippe Daverio with Stefano Eco photographed of the 71st edition of the Strega Prize/Philippe Daverio con Stefano Eco fotografati alla 71 edizione del Premio Strega.. ©Rino Bianchi/Rosebud2
Rome July 6, 2017..Philippe Daverio with Stefano Eco photographed of the 71st edition of the Strega Prize/Philippe Daverio con Stefano Eco fotografati alla 71 edizione del Premio Strega.. ©Rino Bianchi/Rosebud2
Rome July 6, 2017..Philippe Daverio with Stefano Eco photographed of the 71st edition of the Strega Prize/Philippe Daverio con Stefano Eco fotografati alla 71 edizione del Premio Strega.. ©Rino Bianchi/Rosebud2
Rome July 6, 2017..Philippe Daverio photographed of the 71st edition of the Strega Prize/Philippe Daverio fotografato alla 71 edizione del Premio Strega.. ©Rino Bianchi/Rosebud2
Rome July 6, 2017..Philippe Daverio photographed of the 71st edition of the Strega Prize/Philippe Daverio fotografato alla 71 edizione del Premio Strega.. ©Rino Bianchi/Rosebud2
Hashim Sarkis, direttore del settore Architettura della Biennale di Venezia: il 29 agosto 2020 è stata presentata alla stampa la mostra “Le Muse Inquiete” curata dalla direttrice di Biennale Arti Visive Cecilia Alemani, nel Padiglione delle Nazioni ai giardini della Biennale. ©Andrea Merola/Rosebud2
Hashim Sarkis, direttore del settore Architettura della Biennale di Venezia: il 29 agosto 2020 è stata presentata alla stampa la mostra “Le Muse Inquiete” curata dalla direttrice di Biennale Arti Visive Cecilia Alemani, nel Padiglione delle Nazioni ai giardini della Biennale. ©Andrea Merola/Rosebud2
Hashim Sarkis, direttore del settore Architettura della Biennale di Venezia: il 29 agosto 2020 è stata presentata alla stampa la mostra “Le Muse Inquiete” curata dalla direttrice di Biennale Arti Visive Cecilia Alemani, nel Padiglione delle Nazioni ai giardini della Biennale. ©Andrea Merola/Rosebud2
Roberto Cicutto, presidente della Biennale di Venezia: il 29 agosto 2020 è stata presentata alla stampa la mostra “Le Muse Inquiete” curata dalla direttrice di Biennale Arti Visive Cecilia Alemani, nel Padiglione delle Nazioni ai giardini della Biennale. ©Andrea Merola/Rosebud2
Roberto Cicutto, presidente della Biennale di Venezia: il 29 agosto 2020 è stata presentata alla stampa la mostra “Le Muse Inquiete” curata dalla direttrice di Biennale Arti Visive Cecilia Alemani, nel Padiglione delle Nazioni ai giardini della Biennale. ©Andrea Merola/Rosebud2
Roberto Cicutto, presidente della Biennale di Venezia: il 29 agosto 2020 è stata presentata alla stampa la mostra “Le Muse Inquiete” curata dalla direttrice di Biennale Arti Visive Cecilia Alemani, nel Padiglione delle Nazioni ai giardini della Biennale. ©Andrea Merola/Rosebud2
Visitatori tra gli allestimenti delle opere esposte alla Biennale Arte nel corso del “900: il 29 agosto 2020 è stata presentata alla stampa la mostra “Le Muse Inquiete” curata dalla direttrice di Biennale Arti Visive Cecilia Alemani, nel Padiglione delle Nazioni ai giardini della Biennale. ©Andrea Merola/Rosebud2
Visitatori tra gli allestimenti delle opere esposte alla Biennale Arte nel corso del “900: il 29 agosto 2020 è stata presentata alla stampa la mostra “Le Muse Inquiete” curata dalla direttrice di Biennale Arti Visive Cecilia Alemani, nel Padiglione delle Nazioni ai giardini della Biennale. ©Andrea Merola/Rosebud2
Visitatori tra gli allestimenti delle opere esposte alla Biennale Arte nel corso del “900: il 29 agosto 2020 è stata presentata alla stampa la mostra “Le Muse Inquiete” curata dalla direttrice di Biennale Arti Visive Cecilia Alemani, nel Padiglione delle Nazioni ai giardini della Biennale. ©Andrea Merola/Rosebud2
Visitatori tra gli allestimenti delle opere esposte alla Biennale Arte nel corso del “900: il 29 agosto 2020 è stata presentata alla stampa la mostra “Le Muse Inquiete” curata dalla direttrice di Biennale Arti Visive Cecilia Alemani, nel Padiglione delle Nazioni ai giardini della Biennale. ©Andrea Merola/Rosebud2
Visitatori tra gli allestimenti delle opere esposte alla Biennale Arte nel corso del “900: il 29 agosto 2020 è stata presentata alla stampa la mostra “Le Muse Inquiete”; curata dalla direttrice di Biennale Arti Visive Cecilia Alemani; nel Padiglione delle Nazioni ai giardini della Biennale. ©Andrea Merola/Rosebud2
Un visitatore tra i pannelli delle opere esposte alla Biennale Arte del 1974, edizione dedicata agli artisti cileni perseguitati dal regime golpista di Augusto Pinochet: il 29 agosto 2020 è stata presentata alla stampa la mostra “Le Muse Inquiete”, curata dalla direttrice di Biennale Arti Visive Cecilia Alemani, nel Padiglione delle Nazioni ai giardini della Biennale. ©Andrea Merola/Rosebud2
Una visitatrice scatta foto tra i pannelli delle opere esposte alla Biennale Arte del 1974, edizione dedicata agli artisti cileni perseguitati dal regime golpista di Augusto Pinochet: il 29 agosto 2020 è stata presentata alla stampa la mostra “Le Muse Inquiete”, curata dalla direttrice di Biennale Arti Visive Cecilia Alemani, nel Padiglione delle Nazioni ai giardini della Biennale. ©Andrea Merola/Rosebud2
La curatrice del settore Arti Visive della Biennale Cecilia Alemani: il 29 agosto 2020 è stata presentata alla stampa la mostra “Le Muse Inquiete”, curata dalla direttrice di Biennale Arti Visive Cecilia Alemani, nel Padiglione delle Nazioni ai giardini della Biennale. ©Andrea Merola/Rosebud2
La curatrice del settore Arti Visive della Biennale Cecilia Alemani: il 29 agosto 2020 è stata presentata alla stampa la mostra “Le Muse Inquiete”, curata dalla direttrice di Biennale Arti Visive Cecilia Alemani, nel Padiglione delle Nazioni ai giardini della Biennale. ©Andrea Merola/Rosebud2
La curatrice del settore Arti Visive della Biennale Cecilia Alemani: il 29 agosto 2020 è stata presentata alla stampa la mostra “Le Muse Inquiete”, curata dalla direttrice di Biennale Arti Visive Cecilia Alemani, nel Padiglione delle Nazioni ai giardini della Biennale. ©Andrea Merola/Rosebud2
La curatrice del settore Arti Visive della Biennale Cecilia Alemani: il 29 agosto 2020 è stata presentata alla stampa la mostra “Le Muse Inquiete”, curata dalla direttrice di Biennale Arti Visive Cecilia Alemani, nel Padiglione delle Nazioni ai giardini della Biennale. ©Andrea Merola/Rosebud2
La curatrice del settore Arti Visive della Biennale Cecilia Alemani: il 29 agosto 2020 è stata presentata alla stampa la mostra “Le Muse Inquiete”, curata dalla direttrice di Biennale Arti Visive Cecilia Alemani, nel Padiglione delle Nazioni ai giardini della Biennale. ©Andrea Merola/Rosebud2
La curatrice del settore Arti Visive della Biennale Cecilia Alemani: il 29 agosto 2020 è stata presentata alla stampa la mostra “Le Muse Inquiete”, curata dalla direttrice di Biennale Arti Visive Cecilia Alemani, nel Padiglione delle Nazioni ai giardini della Biennale. ©Andrea Merola/Rosebud2
Una panoramica del Padiglione delle Nazione, nell’allestimento esterno curato da Cecilia Alemani: il 29 agosto 2020 è stata presentata alla stampa la mostra “Le Muse Inquiete”, curata dalla direttrice di Biennale Arti Visive Cecilia Alemani, nel Padiglione delle Nazioni ai giardini della Biennale. ©Andrea Merola/Rosebud2
La curatrice del settore Arti Visive della Biennale Cecilia Alemani: il 29 agosto 2020 è stata presentata alla stampa la mostra “Le Muse Inquiete”, curata dalla direttrice di Biennale Arti Visive Cecilia Alemani, nel Padiglione delle Nazioni ai giardini della Biennale. ©Andrea Merola/Rosebud2
Visitatori tra gli allestimenti delle opere esposte alla Biennale Arte nel corso del “900: il 29 agosto 2020 è stata presentata alla stampa la mostra “Le Muse Inquiete”, curata dalla direttrice di Biennale Arti Visive Cecilia Alemani, nel Padiglione delle Nazioni ai giardini della Biennale. ©Andrea Merola/Rosebud2
Visitatori tra gli allestimenti delle opere esposte alla Biennale Arte nel corso del “900: il 29 agosto 2020 è stata presentata alla stampa la mostra “Le Muse Inquiete”, curata dalla direttrice di Biennale Arti Visive Cecilia Alemani, nel Padiglione delle Nazioni ai giardini della Biennale. ©Andrea Merola/Rosebud2
Visitatori tra gli allestimenti delle opere esposte alla Biennale Arte nel corso del “900: il 29 agosto 2020 è stata presentata alla stampa la mostra “Le Muse Inquiete”, curata dalla direttrice di Biennale Arti Visive Cecilia Alemani, nel Padiglione delle Nazioni ai giardini della Biennale. ©Andrea Merola/Rosebud2
Visitatori tra gli allestimenti delle opere esposte alla Biennale Arte nel corso del “900: il 29 agosto 2020 è stata presentata alla stampa la mostra “Le Muse Inquiete”, curata dalla direttrice di Biennale Arti Visive Cecilia Alemani, nel Padiglione delle Nazioni ai giardini della Biennale. ©Andrea Merola/Rosebud2
Visitatori tra gli allestimenti delle opere esposte alla Biennale Arte nel corso del “900: il 29 agosto 2020 è stata presentata alla stampa la mostra “Le Muse Inquiete”, curata dalla direttrice di Biennale Arti Visive Cecilia Alemani, nel Padiglione delle Nazioni ai giardini della Biennale. ©Andrea Merola/Rosebud2
Una visitatrice scatta foto tra i pannelli delle opere esposte alla Biennale Arte del 1974, edizione dedicata agli artisti cileni perseguitati dal regime golpista di Augusto Pinochet: il 29 agosto 2020 è stata presentata alla stampa la mostra “Le Muse Inquiete”, curata dalla direttrice di Biennale Arti Visive Cecilia Alemani, nel Padiglione delle Nazioni ai giardini della Biennale. ©Andrea Merola/Rosebud2
Un visitatore scatta foto tra i pannelli delle opere esposte alla Biennale Arte del 1974, edizione dedicata agli artisti cileni perseguitati dal regime golpista di Augusto Pinochet: il 29 agosto 2020 è stata presentata alla stampa la mostra “Le Muse Inquiete”, curata dalla direttrice di Biennale Arti Visive Cecilia Alemani, nel Padiglione delle Nazioni ai giardini della Biennale. ©Andrea Merola/Rosebud2
Una visitatrice scatta foto tra i pannelli delle opere esposte alla Biennale Arte del 1974, edizione dedicata agli artisti cileni perseguitati dal regime golpista di Augusto Pinochet: il 29 agosto 2020 è stata presentata alla stampa la mostra “Le Muse Inquiete”, curata dalla direttrice di Biennale Arti Visive Cecilia Alemani, nel Padiglione delle Nazioni ai giardini della Biennale. ©Andrea Merola/Rosebud2
Una visitatrice scatta foto tra i pannelli delle opere esposte alla Biennale Arte del 1974, edizione dedicata agli artisti cileni perseguitati dal regime golpista di Augusto Pinochet: il 29 agosto 2020 è stata presentata alla stampa la mostra “Le Muse Inquiete”, curata dalla direttrice di Biennale Arti Visive Cecilia Alemani, nel Padiglione delle Nazioni ai giardini della Biennale. ©Andrea Merola/Rosebud2
Una visitatrice scatta foto tra i pannelli delle opere esposte alla Biennale Arte del 1974, edizione dedicata agli artisti cileni perseguitati dal regime golpista di Augusto Pinochet: il 29 agosto 2020 è stata presentata alla stampa la mostra “Le Muse Inquiete”, curata dalla direttrice di Biennale Arti Visive Cecilia Alemani, nel Padiglione delle Nazioni ai giardini della Biennale. ©Andrea Merola/Rosebud2
Rome August 27, 2020..Yari Selvetella, writer, poet, essayist and journalist, photographed in the park of Villa Torlonia in Rome/Yari Selvetella, scrittore, poeta, saggista e giornalista, fotografato nel parco di Villa Torlonia a Roma. ©Rino Bianchi/Rosebud2
Rome August 27, 2020..Yari Selvetella, writer, poet, essayist and journalist, photographed in the park of Villa Torlonia in Rome/Yari Selvetella, scrittore, poeta, saggista e giornalista, fotografato nel parco di Villa Torlonia a Roma. ©Rino Bianchi/Rosebud2
Rome August 27, 2020..Yari Selvetella, writer, poet, essayist and journalist, photographed in the park of Villa Torlonia in Rome/Yari Selvetella, scrittore, poeta, saggista e giornalista, fotografato nel parco di Villa Torlonia a Roma. ©Rino Bianchi/Rosebud2
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Rome August 27, 2020..Yari Selvetella, writer, poet, essayist and journalist, photographed in the park of Villa Torlonia in Rome/Yari Selvetella, scrittore, poeta, saggista e giornalista, fotografato nel parco di Villa Torlonia a Roma. ©Rino Bianchi/Rosebud2
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Rome August 27, 2020..Yari Selvetella, writer, poet, essayist and journalist, photographed in the park of Villa Torlonia in Rome/Yari Selvetella, scrittore, poeta, saggista e giornalista, fotografato nel parco di Villa Torlonia a Roma. ©Rino Bianchi/Rosebud2
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